Puntualmente, con l’arrivo del Capodanno, molti comuni corrono ai ripari cercando di limitare l’uso di botti e fuochi pirotecnici, attraverso apposite ordinanze sindacali. Lo stesso dicasi per diversi comuni pugliesi che hanno già ufficializzato le cosiddette misure “anti botti”. E’ il caso di Bari con l’ordinanza che già dal 23 dicembre vieta la vendita di fuochi d’artificio, mentre l’utilizzo non è concesso dalla sera del 31 dicembre sino al mattino del 1 gennaio. A Ruvo di Puglia lo stop ai botti (vendita e utilizzo) è esteso sino al 6 gennaio. Ordinanza specifica anche a Molfetta, teatro un anno fa di festeggiamenti di Capodanno sfociati in atti di vandalismo, con fuochi pirotecnici fatti esplodere in un’auto capovolta in piazza Vittorio Emanuele. Quel grave episodio ha portato a diverse misure cautelari e daspo urbani. Il sindaco molfettese, Tommaso Minervini, ha disposto lo stop per la notte di Capodanno a partire dalla sera del 31 dicembre e fino al mattino del 1 gennaio, richiamando tutti alla responsabilità. Anche il comune di Andria ha emesso un’apposita ordinanza “anti botti”, valida sin da subito e fino al primo giorno del nuovo anno. Altre città potrebbero emettere lo stesso provvedimento nelle prossime ore e nei prossimi giorni. Per tutti le sanzioni, in caso di violazione, possono arrivare a che a 500 euro. Si differenzia Trani che ha vietato l’utilizzo di botti e fuochi d’artificio solo ed esclusivamente nel perimetro in cui si terrà il concerto dell’ultimo dell’anno in piazza Quercia, in zona porto.
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