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Attualità

Oscenità sul Monumento ai Caduti di Andria, memoria imbrattata da svastiche e disegni a sfondo sessuale

Chiamarli imbecilli ci sembra riduttivo, chiamarli animali sarebbe offensivo per gli animali stessi. Il Monumento ai Caduti di Andria è stato brutalmente imbrattato da ignoti che hanno disegnato sulle pareti bianche oscenità di ogni tipo, da messaggi e rappresentazioni a sfondo sessuale sino ad arrivare alle svastiche. Un atto di assoluta inciviltà che lascia sgomenti e che ha fatto arrabbiare non poco la comunità andriese. Con questi sfregi è stata insultata e macchiata la memoria di 800 cittadini andriesi caduti nella prima guerra mondiale. Progettato dall’ing. Riccardo Ceci, il monumento è stato costruito ed inaugurato nel 1930. Da allora, ogni anno, il sito è oggetto di ricorrenze storiche annuali come la festa della Repubblica e della Liberazione. Centro indiscusso della memoria dei caduti per l’Italia, compresi i soldati senza volto, il milite ignoto. Un luogo di culto al pari di un tempio. Quei disegni disgustosi imbrattano la memoria di 800 anime che hanno sacrificato la propria vita per amore del Paese. Gli autori dello sfregio, evidentemente oltre a non avere il ben che minimo senso civico, non conoscono la storia del Monumento ai Caduti, il peso storico che porta sulle sue colonne da quasi un secolo. Durissimo anche il commento del Sindaco Giovanna Bruno che ha parlato di un gesto probabilmente compiuto da un gruppo di minori e che danneggia l’intera comunità. «Vorrei conoscere gli artisti che si nascondono in voi per capire il motivo di questo gesto stupido e velleitario – ha detto il primo cittadino – e accompagnarvi personalmente a ripulire il nostro Monumento. C’è chi già mi chiede di chiuderlo, di recintarlo e di metterci un cancello ma non possiamo rendere inaccessibili luoghi così importanti, non possiamo cedere a loro e non possiamo cedere a voi e alle vostre bravate», ha concluso. Minori o adulti che siano, questa cosiddetti “artisti” ora saranno certamente contenti di aver messo al fianco dei nomi degli 800 andriesi caduti in guerra, disegni che probabilmente somigliano alle loro facce.

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