“Chi è il responsabile di tutto quello che ci è successo?”. È questa la domanda che si fanno alcuni dei proprietari degli appartamenti della palazzina crollata a Bari lo scorso 5 marzo in via De Amicis. Romeo e Nino, figlio di Rosalia De Giosa, la donna estratta viva dalle macerie, insieme ad altri proprietari, hanno voluto esserci durante l’inizio delle operazioni di rimozione delle macerie, per la conclusione delle quali ci vorranno circa 30 giorni, per cercare di recuperare qualcosa come documenti ed oggetti di valore.
Tanto dolore e rabbia si legge negli occhi di chi ha perso la propria casa, di chi ha perso tutto. Si poteva fare qualcosa in più prima dell’inizio dei lavori? La puntellatura effettuata un anno prima, dopo che lo stabile fu dichiarato inagibile il 24 febbraio 2024, è stata fatta a regola d’arte? Di chi è la responsabilità di quel crollo avvenuto in pochi istanti alle 18.44 del 5 marzo, proprio a una settimana dall’inizio dei lavori tanto attesi? E tante le domande alle quali la Procura, che ha aperto un fascicolo per crollo colposo a carico di ignoti nelle mani del procuratore aggiunto Ciro Angelillis e della pm Silvia Curione, dovrà cercare di dare una risposta.