Ha lavorato per diciotto anni come perito chimico cartaio all’Istituto Poligrafico Zecca dello Stato di Foggia. Quasi due decenni a stretto contatto con l’amianto, che gli ha provocato placche pleuriche, spingendolo ad intentare una causa per malattia professionale, che gli è stata finalmente riconosciuta da una sentenza della Corte di Appello di Roma. I giudici hanno condannato l’Inail ad un risarcimento di 15 mila euro a favore di un 63enne, obbligando anche l’Inps all’adeguamento della posizione lavorativa. Il dipendente iniziò a lavorare presso la Cartiera di Foggia all’età di 20 anni. L’Istituto in quel periodo produceva carta per usi dello Stato ed una delle materie prime utilizzate per il trattamento era il cloro, con l’utilizzo di un separatore a base di amianto. Il 63enne si è occupato di analisi di laboratorio e trattamenti termici che richiedevano il continuo contatto con materiali contenenti amianto, come guanti protettivi, caldaie, tubi e valvole, in un ambiente di lavoro peraltro fortemente polveroso e privo di sistema di aspirazione delle polveri. Assistito dall’Osservatorio Nazionale Amianto, 25 anni dopo si vede riconoscere un indennizzo di 15 mila euro che non servirà ad eliminare le placche pleuriche ma pone quantomeno fine ad un’interminabile pagina giudiziaria con un risarcimento che arriva a distanza di ben 25 anni dall’interruzione del suo rapporto di lavoro con l’Istituto Poligrafico.
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