Dall’omicidio di una donna innocente al risveglio culturale e sociale di una città, dallo shock per l’efferato omicidio di Anna Rosa Tarantino, vittima innocente di una violenza a lei completamente estranea, al racconto di una scelta: quella della stragrande maggioranza dei cittadini di Bitonto di scendere in campo per sfidare un nemico finalmente costretto a mostrare a tutti il suo volto malvagio. Anche a chi, in precedenza, aveva preferito non vederlo. È la storia di “La mafia ha paura – Storia di un Sud che può vincere”, docufilm presentato a Bari e realizzato nell’ambito di un’iniziativa finanziata dai “Cantieri di antimafia sociale”, a cura della Regione Puglia, su proposta partecipata dal Comune di Bitonto, Città Metropolitana di Bari e Avviso Pubblico – Enti locali e Regioni contro mafie e corruzione. Le immagini, realizzate da Marco Agostinacchio e destinate soprattutto al dibattito nelle scuole, raccontano le reazioni della comunità bitontina alla tragedia del 30 dicembre 2017, quando l’anziana sarta fu assassinata casualmente in una sparatoria tra gruppi criminali rivali in guerra per il controllo delle piazze di spaccio.
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