Chiusi all’interno dei propri comuni, sono cica 2 milioni i pugliesi che hanno dovuto rinunciare alle gita fuori porta e ai pranzi al ristorante o negli agriturismi. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia.
Con la Puglia in zona arancione restano ancora chiusi 15mila bar, trattorie, ristoranti, 6500 pizzerie e 900 agriturismi in Puglia che non hanno potuto riaprire neppure all’aperto dal 26 aprile 2021 – insiste Coldiretti Puglia – dopo mesi di lockdown, con effetti pesanti sull’insieme delle attività economiche ed occupazionali.
In zona arancione restano sospese tutte le attività di ristorazione e, quindi, anche la somministrazione di pasti e bevande da parte degli agriturismi. E’ consentita solo la consegna a domicilio e fino alle ore 22 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle vicinanze dei locali.
In complesso – sottolinea Coldiretti Puglia – quasi 22000 ristoranti, bar, mense e pizzerie e gli agriturismi operanti in Puglia sviluppano un fatturato annuale di oltre 5 miliardi di euro che ora è praticamente azzerato, con i pesanti effetti che si trasferiscono direttamente lungo tutta la filiera a causa del taglio delle forniture di alimenti e bevande colpendo le aziende agricole ed alimentari per le quali è necessario prevedere adeguati ristori.
La possibilità di riaprire le attività di ristorazione sfruttando gli spazi all’aperto – precisa la Coldiretti regionale – salverebbe i 900 agriturismi pugliesi che possono contare su ampie aree all’esterno per assicurare il necessario distanziamento a tavola. Una misura attesa dopo che le chiusure a singhiozzo dall’inizio della pandemia hanno tagliato i redditi degli operatori.