C’è una data segnata sul calendario: il 2 maggio, giorno in cui la ditta che ha in carico l’appalto ormai da anni per la riqualificazione di un tratto della SP2 chiuderà definitivamente lo svincolo per l’accesso a Montegrosso. Obiettivo è quello di chiudere un cantiere aperto da luglio 2016 e difatto, ad oggi, non ancora chiuso. Una data che, tuttavia, hanno segnato in rosso sul calendario soprattutto i residenti della borgata andriese oltre che le istituzioni della città visto che da tempo ormai ci si batte affinchè quella rotatoria non sia cancellata in attesa di uno svincolo più consono per entrare a Montegrosso. Novità di rilievo è quella che domattina ci sarà un incontro in Prefettura a Barletta dove tutte le parti in causa sono state convocate per discutere di quella che probabilmente è l’unica soluzione perseguibile e cioè quella di declassare quel tratto di Provinciale per consentire di completare le procedure di creazione di una alternativa per cui servono almeno 10 milioni di euro. Nel frattempo però è arrivato l’appello di Pietro Zito, noto ristoratore della borgata, che chiede un intervento deciso delle istituzioni.
Una storia lunga ben oltre 10 anni in realtà. A fine 2011 l’approvazione del progetto preliminare redatto dalla Provincia BAT, dopo quasi cinque anni il via libera al progetto definitivo. A luglio del 2016, poi, la sottoscrizione del contratto con le ditte appaltatrici per i lavori. Otto anni esatti in cui sono state diverse le perizie di variante ma, soprattutto, ci si è resi conto che il progetto tagliava sostanzialmente fuori l’accesso alla borgata di Montegrosso. Un costo complessivo che al momento tocca i 29 milioni di euro e che nel 2022 ha permesso di restituire il tratto tra Andria e Montegrosso raddoppiato e messo in sicurezza. Ora però resta l’incognita accesso alla borgata.