Senza scarpe e qualcuno con evidenti segni di tortura secondo la Sos Humanity. È sbarcata domenica 11 dicembre nel porto di Bari la nave Ong Humanity 1 con a bordo 261 migranti soccorsi in mare nei giorni scorsi. Tra le persone, provenienti in prevalenza da Camerun, Costa d’Avorio, Egitto e Siria, tantissimi uomini e 40 donne, tre delle quali incinte: 28 adulte e 12 minorenni. Oltre 90 i minori non accompagnati, 23 bambini sotto i 14 anni e tre neonati. La macchina dell’accoglienza è stata coordinata dalla Prefettura di Bari. Questura, guardia di finanza, carabinieri e polizia locale, con 118, Asl, Usmaf, Croce rossa e Caritas hanno predisposto tutte le attività di sbarco, identificazione e assistenza. Nel tardo pomeriggio dello stesso giorno si sono concluse le operazioni di assistenza sanitaria dei migranti che hanno visto coinvolta l’azienda sanitaria ospedaliera Policlinico di Bari. Quattro adulti sono stati ricoverati all’ospedale del capoluogo pugliese e 5 bambini al Giovanni XXIII. All’ospedale pediatrico barese sono state ricoverate due sorelle non accompagnate di 11 e 15 anni fortemente disidratate e anemiche, un ragazzo di 15 anni con la scabbia, un bambino di due anni con una bronchite severa, un altro della stessa età con alcune ferite e altre problematiche. Questi ultimi due sono stati ricoverati con la mamma. “Un grande lavoro di coordinamento della centrale operativa del 118, della direzione che ha predisposto il Piano di emergenza e dei medici e operatori del pronto soccorso che hanno previsto tutto per fronteggiare al meglio l’emergenza, ha sottolineato il direttore generale del Policlinico di Bari, Giovanni Migliore. Le persone sbarcate saranno distribuite in diversi centri di accoglienza. Da quanto si apprende, in Puglia resteranno i minori non accompagnati e pochi altri migranti.
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