Una storia drammatica e particolare. Quella di Alfio Penda, a torto condannato per l’assassinio del suo amico d’infanzia Gero Gattisi, emblematica per analizzare il tema dell’ingiusta detenzione, tra i più delicati all’interno del sistema giudiziario italiano. E’ la vicenda descritta nelle pagine di “Sbarre”, il libro presentato a Ruvo di Puglia dall’ex magistrato antimafia Sandro Messina nell’ambito del percorso sulla giustizia riparativa predisposto dall’assessorato comunale alle Politiche sociali.
La storia di Alfio si snoda per 25 anni tra le ombre di un complotto della mafia attraverso la testimonianza di un falso pentito e una serie di depistaggi che lo condannano ad una vita dietro le sbarre. Quando un nuovo testimone decide di raccontare quanto ha visto la notte dell’omicidio, però, per il protagonista si riaccende la speranza che riaffiori una verità dimenticata: tra processi, confronti e colpi di scena che mettono alla prova la fede di Alfio e la sua volontà di sopravvivere.
La presentazione, durante la quale sono intervenuti i ragazzi della comunità “Emmanuel” di Triggiano, si inserisce nel progetto promosso dal Comune di Ruvo e curato dalla cooperativa C.R.I.S.I. con la collaborazione della Carita diocesana di Molfetta-Giovinazzo-Terlizzi a sostegno delle vittime di reato, per attività di educazione alla responsabilità e alla riparazione nonché di attività di sensibilizzazione e formazione alla cultura della riparazione. Le interviste a Sandro Messina (ex magistrato antimafia) e a Nico Curci (assessore alla giustizia sociale di Ruvo di Puglia).