Dopo lo stop alle somministrazioni deciso dall’Agenzia Italiana del Farmaco, anche in Puglia scattano i sequestri dei Carabinieri del Nas per un lotto del vaccino Astra Zeneca, finito sotto l’occhio del ciclone a seguito di alcune morti sospette, sulle quali sta indagando la magistratura.
Nelle sole province di Bari e Barletta-Andria-Trani, tra ieri e oggi, i militari hanno portato via dagli hub vaccinali 737 dosi della serie ABV5811, su disposizione della Procura di Biella, nell’ambito di un’indagine sulla morte di un docente, avvenuta il giorno dopo la vaccinazione con il farmaco anglo-svedese.
Ieri, in serata, era arrivato l’ordine di sospensione temporanea delle somministrazioni di AstraZeneca, su tutto il territorio nazionale, da parte dell’Aifa. Una scelta fatta in via precauzionale, in linea con quanto deciso da altri Paesi, come Francia, Germania, Spagna e Lussemburgo, nell’attesa che l’Ema (l’Agenzia Europea per i Medicinali) si pronunci in merito alla sicurezza del vaccino. La questione potrebbe essere chiarita definitivamente già nella giornata di giovedì, in occasione di una nuova riunione straordinaria programmata dall’agenzia.
Intanto, aspettando il via libera, la Puglia deve fare i conti con i conseguenti ritardi nella campagna vaccinale. Al momento sono circa 38mila le dosi di AstraZeneca ferme ai box dopo il blocco dell’Aifa. Una faccenda che complica i piani della sanità regionale, già alle prese con ritardi nelle consegne e l’esiguità delle scorte. Ad oggi in Puglia sono stati somministrati oltre 452mila vaccini (tra Pfizer, Moderna e AstraZeneca), dei 520.325 disponibili.
La campagna vaccinale pugliese anti Covid andrà avanti, seppur con il freno a mano tirato. Si procederà, per adesso, con i soli farmaci di Pfizer e Moderna che, sino ad ora, sono stati utilizzati per le vaccinazioni del personale sanitario e degli over 80. Mentre AstraZeneca è stato somministrato prevalentemente ai lavoratori del mondo della scuola.