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Storia, arte e memoria: alla scoperta del cimitero di Andria

Non solo luogo di sepoltura ma uno spazio in cui arte e storia, personalità ed eventi, si condensano: è stato da poco inserito nella rete dei cimiteri monumentali il camposanto di Andria e nella settimana europea dei cimiteri ha offerto ai visitatori la possibilità di conoscere le sue origini. Con una visita guidata dall’architetto Vincenzo Zito domenica e con una serie di aperture alle scolaresche che si sta svolgendo in questi giorni.

L’obbligo di realizzare cimiteri deriva dalla dominazione francese ma ad Andria troverà compimento sotto i Borbone nel 1842 con il progetto affidato all’architetto Recchia. L’ingresso era nel punto in cui ancora oggi si incontrano i due scalini situati subito dopo il portale monumentale che fu invece realizzato solo nel 1900 in occasione del primo ampliamento. Sui muri di cinta originari poggiavano le cappelle delle famiglie che potevano permettersele e delle congregazioni. Al centro invece doveva sorgere la fossa carnaia poi sostituita dai cappelloni con loculi. È il luogo ideale per riscoprire la storia di Andria: sindaci e rappresentanti nelle istituzioni della città, personaggi che hanno fatto la storia della città, da Padre Niccolò Vaccina al professor Riccardo Nuzzi. E poi l’arte: diverse le cappelle funerarie realizzate con il lavoro di scultori che sono oggi tutelate dalla sovrintendenza per i beni culturali.

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