Esattamente una settimana fa è iniziato uno sciame sismico sulla Costa Garganica che ha particolarmente allarmato le popolazioni considerando che la scossa più forte di magnitudo 4.8 è arrivata poco dopo le 20,30 di venerdì scorso ed è stata nitidamente avvertita anche nel barese. Sono state decine nei due giorni successivi le scosse di magnitudo superiore a 2 e lunedì sera altra scossa questa volta nel mare Adriatico Meridionale proprio davanti alle coste del Barese e della BAT. Martedì scorso nuovo terremoto avvertito anche in Puglia ma che in questo caso ha interessato la zona di Potenza con una scossa di potenza 4.2. Insomma la terra trema come avviene da millenni e la spiegazione è semplice.
Come ci spiega il geologo Riccardo Losito sarebbe fondamentale implementare la rete di sismografi sparsi in Italia per arrivare ad una maggiore precisione nella segnalazione dei terremoti.
Dopo queste scosse ed il panico in diversi comuni più vicini agli epicentri, non si sono registrati danni. Ma negli occhi dei cittadini pugliesi e lucani, inevitabilmente, ci sono eventi passati ma anche presenti come per esempio quello che accade ai Campi Flegrei. Una situazione completamente diversa da quello che è accaduto in Puglia e Basilicata.
Se i terremoti sono una caratteristica innata della Terra, gli studi sulla storia dei territori crea una scala di pericolosità differente anche nella stessa Puglia.