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Tosap 2017, accolto il ricorso degli ambulanti del mercato settimanale di Andria alla corte di giustizia tributaria provinciale

Dopo le sospensive accordate da Tar e Consiglio di Stato arriva una sentenza di primo grado della corte di giustizia tributaria di Bari: accolto il ricorso presentato da alcuni ambulanti che chiedevano l’annullamento del pagamento richiesto dal comune di Andria per la Tosap del 2017. Nel dispositivo della sentenza c’è anche una condanna per l’ente comunale alle spese processuali di circa 350 euro. Questo, molto probabilmente, dovrà essere sommato per tutti i ricorsi presentati. Una vicenda ben nota e per cui, tuttavia, si entrerà nel merito della giustizia civile il 18 dicembre prossimo quando davanti al TAR si discuterà con ambulanti ed ente comunale.

Alla base dei diversi ricorsi presentati dagli ambulanti del mercato di Andria, in particolare quelli rappresentati dalle sigle sindacali Fiva Confcommercio, Casambulanti, Bat Commercio e GOIA, c’è il pagamento richiesto dal comune di Andria per somme aggiuntive rispetto alla Tosap del 2017. La sospensiva di quei pagamenti è stata confermata già da Tar e Consiglio di Stato che ha comunque posto un perimetro nel quale poter operare per l’ente comunale e cioè l’anno 2020. Il discrimine da cui partire è proprio quello e cioè l’anno in cui il commissario prefettizio ha annullato un comma dell’articolo 32 del regolamento comunale Tosap che permetteva una importante agevolazione per gli ambulanti del mercato cittadino settimanale che andava avanti dal 2002. Per questa ragione l’ente nel 2022 ha inviato in modo retroattivo gli avvisi di accertamento di cinque anni precedenti. Per gli ambulanti e per il consiglio di stato, al momento, quegli avvisi di accertamento dovevano partire al massimo per il 2020 e cioè da quando era stata cancellata l’agevolazione.

Tante le proteste degli stessi ambulanti anche con manifestazioni di piazza. L’invio degli avvisi da parte del comune, lo ricordiamo in fase di predissesto, arrivò anche su sollecitazione della Corte dei Conti. Ora, ci spiegano dall’amministrazione, bisognerà capire come e se intervenire con un ricorso alla commissione tributaria regionale in attesa comunque di discutere nel merito l’argomento davanti al Tar a dicembre prossimo.

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