Primo pensiero dedicato ai malati quello di Mons. D’Ascenzo durante l’omelia che oggi ha caratterizzato la consueta celebrazione per il Crocifisso di Colonna a Trani. Poi un pensiero a tutti coloro i quali sono occupati a combattere la pandemia in ogni ambito, un pensiero anche per il lavoro ed i lavoratori nonché per le famiglie sino ad arrivare alle comunità diocesane. Una celebrazione all’aperto con circa 400 fedeli, debitamente distanziati nel rispetto delle norme anti covid, interamente in diretta su Telesveva e News24.City, per rivivere, seppur parzialmente, una tradizione di popolo che da oltre 500 anni si ripete a Trani.
Il rapporto tra Trani e la sua Croce di Colonna, sfregiata al volto con una scimitarra dai Saraceni proprio al termine di uno dei consueti attacchi pirateschi al Monastero il 3 maggio del 1480, è un rapporto che si tramanda di generazione in generazione e rappresenta un essenziale presidio di devozione ma anche di significati tangibili come ha spiegato Mons. D’Ascenzo.