Un’antenna di telefonia mobile pronta per essere installata in un terreno privato situato in un’area a rilevanza paesaggistica fra Trani e Bisceglie – non distante dall’ex istituto psicopedagogico in stato di abbandono – ma soprattutto a pochi metri dall’abitazione in cui vive una donna di 77 anni affetta da una patologia che specificatamente non le permette di essere sottoposta ad onde elettromagnetiche. Per questo motivo la famiglia della donna ha deciso di fare ricorso al TAR, sostenuta dai legali Giacomo Sgobba e Fabrizio Lofoco.
Impatto sull’ambiente e sulla salute della donna: questi i due elementi ostativi presenti nel ricorso. Come spesso accade in questi casi, le società proprietarie delle antenne seguono un iter che prevede il via libera anche in caso di silenzio/assenso da parte dei comuni, in questo caso quello di Trani. Tuttavia devono rispettare una serie di norme previste dalla legge. L’incubo per la famiglia della donna 77enne è cominciato a sorpresa l’estate scorsa.
La famiglia si è subito attivata contattando il comune e suggerendo (carte alla mano) un sito alternativo per installare l’antenna, argomento che è stato anche trattato dalla consulta ambientale di Trani. Ma nulla di fatto. Ora le speranze sono nel TAR e con valide motivazioni secondo i ricorrenti. Una prima udienza si terrà a fine mese.
L’augurio è quello di non dover lasciare quella casa.