Circa 10mila avvisi di accertamento tributari non pagati relativi alle annualità 2017 e 2018 saranno affidati ad una società esterna che dovrà provvedere a elaborare, stampare e spedire gli atti (anticipando le spese postali) entro fine anno con un’attività di front e back office. E’ quanto stabilito da una determina dirigenziale del Comune di Andria del 30 novembre scorso che ha affidato alla Società Andreani Tributi per il costo di 50mila euro questo servizio a causa, si legge nella determina, «che la dotazione organica del Settore Tributi ed i carichi di lavoro già in essere, non consentono di poter effettuare autonomamente le suddette attività».
Una esternalizzazione del servizio parziale di cui però si parla insistentemente da molti anni nella città di Andria ma, fino a questo momento, mai applicata. Gli avvisi di accertamento si riferiscono ad una riscossione coattiva per pagamenti divenuti definitivi ed in scadenza nel corso delle annualità 2017 e 2018. Si tratta in particolare di 6143 avvisi di accertamento tares e 3534 accertamenti imu, per cui la società incaricata dovrà provvedere ad elaborazione, stampa, imbustamento, preparazione per la spedizione e gestione delle ingiunzioni fiscali. Ci sarà anche una attività di assistenza prevista da contratto. Un affidamento diretto arrivato anche perché per una somma cosiddetta sotto soglia.
Una traccia nella gestione dei tributi della città di Andria che potrebbe inevitabilmente aprire nuovi scenari su cui si discute da molti anni. L’esternalizzazione del servizio è stata spesso al centro delle diatribe politiche e fu anche motivo di importante crisi nella maggioranza che diversi anni fa sosteneva l’allora Sindaco Nicola Giorgino. La riscossione dei tributi è un tassello essenziale, infatti, del piano di riequilibrio finanziario approvato da Ministero e Corte dei Conti nella procedura di pre dissesto del comune di Andria.