Attualità

Una storia di speranza e di integrazione. L’accoglienza in famiglia in un video realizzato dall’assessorato al Welfare di Bari

“La storia di Alhassane è la dimostrazione di un modello che funziona, perché offre la possibilità di costruire il proprio futuro all’interno della comunità di riferimento. La diversità, intesa come ciò che è diverso da ciò che si conosce, e l’accoglienza possono rappresentare un’opportunità di crescita e promozione sia per il singolo sia per la comunità ospitante”. Con queste parole Francesca Bottalico, Assessore al Welfare del Comune di Bari, ha voluto accendere i riflettori sulla storia di un ragazzo che, accolto in una famiglia in provincia di Bari da giovane rifugiato, ha raggiunto la piena autonomia grazie al modello di inclusione promosso e tenuto in vita da Refugees Welcome Italia, di concerto con i comuni di Bari, Roma, Palermo, Ravenna e Macerata e l’Università di Tor Vergata di Roma, all’interno del progetto “Dalle Esperienze al Modello: l’accoglienza in famiglia come percorso di integrazione”. Nel corso dei 3 anni da quando sono state attivate le convivenze, il 90% dei rifugiati accolti ha raggiunto la piena autonomia. Tra loro, anche Alhassane Hamidou Abdoulay che, dopo aver ottenuto il diploma di scuole superiori e quello di operatore socio-sanitario, oggi lavora come mediatore culturale nel centro di accoglienza per adulti Casa delle Culture, centro polifunzionale di sostegno e integrazione per le persone straniere in difficoltà, e ora si prepara ad andare a vivere da solo. “Il suo percorso – spiega Fabiana Musicco, direttrice di Refugees Welcome Italia – è esemplificativo dei benefici che un modello di accoglienza diverso può avere sulle persone rifugiate, grazie anche al supporto delle istituzioni locali, il cui coinvolgimento è fondamentale per rendere l’accoglienza in famiglia una pratica diffusa”. Progettualità significative come “Rifugiati in famiglia”, la sperimentazione nazionale promossa da Refugees Welcome e finanziata dal Fondo Asilo Migrazione e Integrazione (FAMI) del Ministero dell’Interno, e “Famiglie senza confini”, una delle prime esperienze in Italia che propone occasioni di accoglienza, ad oggi permettono di contare oltre 100 famiglie, a Bari e in provincia, impegnate a promuovere concretamente, giorno dopo giorno, una cultura inclusiva, accogliente e aperta attraverso percorsi di autonomia, inclusione abitativa e lavorativa.

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