Un passo importante è stato compiuto ieri verso la realizzazione del nuovo ospedale della BAT, quello che sorgerà ad Andria, con la ratifica da parte del consiglio comunale dell’accordo di programma siglato e deliberato dal consiglio regionale il 29 luglio. La città di Andria ha così preso atto ed approvato con il voto unanime dei consiglieri presenti nella riunione del 7 agosto, dei contenuti dell’accordo di programma comprendenti la variante urbanistica necessaria.
L’ospedale sarà di proprietà della Regione Puglia. Il soggetto attuatore sarà la ASL BT. Al comune di Andria spetterà invece l’elaborazione di tutti gli atti necessari alla realizzazione della viabilità per l’accesso all’ospedale. Nell’intervento dell’assessore all’urbanistica del comune Annamaria Curcuruto sono stati prospettati anche tempi piuttosto rapidi per la cantierizzazione dell’intervento: per metà ottobre il bando europeo per la realizzazione che potrebbe partire all’inizio del 2026.
Pur nel compiacimento del risultato raggiunto grazie ad una convocazione monotematica della massima assise cittadina programmata a stretto giro dal presidente del consiglio Vurchio, si è mostrato più realista sui tempi il comitato per il nuovo ospedale di Andria il cui presidente, il professor Lorenzo Bonomo, ha assistito alla riunone del consiglio con altri componenti del comitato.
Per arrivare al voto unanime del consiglio, la discussione si è sviluppata con toni tutto sommato concilianti ma inevitabili sono stati alcuni riferimenti agli ostacoli che hanno accompagnato questo progetto e forse ancora lo accompagneranno: rievocare la presentazione in pompa magna dell’estate 2021 a Castel del Monte offre un’idea dei tempi biblici che accompagnano progettualità del genere. Soprattutto se, come è stato riferito dal consigliere Marmo nel suo intervento, mentre di giorno si tesse la tela per arrivare alla realizzazione del nuovo ospedale, di notte qualcuno si occupa di disfare la stessa tela. Timori sono stati espressi dal consigliere Di Lorenzo sull’intricata vicenda della nuova tangenziale di Andria: sebbene il finanziamento sia andato perduto, di fatto sventando una progettualità contestata da molti, la variante urbanistica imposta con un commissario ad acta resta sovrapposta a quella per l’ospedale. Per il consigliere Grumo è prioritario recuperare nel progetto le parti rimaste stralciate: l’eliporto, strumento essenziale per un ospedale di emergenza-urgenza, e soprattutto il polo universitario, elemento che darebbe alla città di Andria anche uno straordinario indotto economico.



