L’esplosione di un petardo nella notte di Capodanno e la vita che, d’un colpo, cambia. Assumendo contorni tristi ed oscuri. E’ la storia di Vincenzo, un 18enne foggiano, che nella notte dello scorso 31 dicembre, raggiunge la strada, sfuggendo alla mamma, per l’irrefrenabile voglia di vedere i fuochi d’artificio. Una curiosità forte ed un’iperattività che sono tipiche del disturbo di cui soffre, l’Adhd, e che lo spingono a raccogliere da terra un petardo inesploso che gli deflagra addosso, procurandogli l’amputazione di una mano ed escoriazioni sul corpo.
Da quel momento la vita di Vincenzo, che vive con la mamma Nunzia e la sorella, non è più la stessa. Vincenzo frequenta l’istituto Pavoncelli di Cerignola, che raggiunge giornalmente a bordo di un pulmino. Studia all’alberghiero e sogna di fare lo chef o il cameriere. Una parvenza di vita normale gliela darebbe una mano bionica, pronta in un centro ad Ostuni ma dai costi non sopportabili per mamma Nunzia. Occorrono 40 mila euro, 12 mila sarebbero coperti dall’Asl. La mamma ha avviato una raccolta fondi online attraverso la piattaforma “gofundme”.
Vincenzo oggi ha più contezza di quelli che sono i pericoli. La sua storia è un invito a fare attenzione ai botti, che possono trasformare la vita in un inferno.
INTERVISTE:
Nunzia Marino – mamma di Vincenzo
Vincenzo Di Leo



