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Attualità

Violenze e abusi sessuali sui pazienti al “Don Uva” di Foggia: si avvicinano i licenziamenti

Stanno per scattare i licenziamenti all’Opera “Don Uva” di Foggia, coinvolta in una vicenda di presunte violenze ed abusi, anche di natura sessuale, che sarebbero stati commessi da alcuni dipendenti ai danni dei pazienti psichiatrici ospiti della struttura sanitaria.

Il personale raggiunto dalle misure cautelari non è più in servizio (essendo stato sospeso a seguito dell’indagine) e sarebbe già stato sostituito con 20 nuove assunzioni. 30 le persone indagate, il 24 gennaio scorso, nell’ambito dell’inchiesta “New Life”, coordinata dalla Procura del capoluogo dauno. 15 quelle arrestate (di cui 7 finite in carcere e 8 ai domiciliari), mentre altre 15 sono state sottoposte a divieto di avvicinamento alle vittime e dimora nella struttura di via Lucera.

25 i pazienti, tutti con patologie di natura psichiatrica, che avrebbero subito maltrattamenti e anche abusi di tipo sessuale, essendo stati indotti, in un caso, a compiere atti osceni tra loro, e in un altro subendo palpeggiamenti nelle parti intime.

19 gli episodi di violenze finiti sotto la lente d’ingrandimento della Procura foggiana. Oltre che di maltrattamenti i 30 indagati (di cui 8 infermieri, 19 operatori socio-sanitari, 2 educatori ed un addetto alle pulizie), rispondono, a vario titolo, anche di sequestro di persona (per aver chiuso i pazienti nelle loro stanze o nella mensa) e favoreggiamento (per aver cercato di individuare ed eliminare microspie e telecamere nascoste, installate dai Carabinieri durante le indagini).

Intanto il lavoro della magistratura sta andando avanti. Due giorni fa, il personale coinvolto nell’inchiesta è stato ascoltato dal Gip nel corso degli interrogatori di garanzia. Gli indagati, assistiti dai loro legali, si sono difesi spiegando di non aver avuto nessuna intenzione di fare del male ai pazienti, ma di aver agito così a causa dell’eccessivo stress da lavoro, causato dalla carenza di personale.

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