47 piante individuate in due diversi campionamenti nella zona più a nord mai raggiunta dalla Xylella e cioè a Cagnano Varano. Da un lato il lago dall’altro una contrada dal nome evocativo come “Il semaforo”. Qui l’osservatorio fitosanitario della Regione Puglia tra metà e fine settembre ha compiuto 119 campionamenti su piante evidentemente che accusavano già dei disseccamenti sospetti. Di questi rilievi sono poi stati accertati 47 contagi di altrettanti ulivi con la notizia già emersa ad inizio ottobre. La sottospecie individuata poi dal Cnr di Bari è quella Pauca. Ed allora nel bollettino regionale di qualche giorno fa è arrivato il decreto che sancisce tutte le misure da attuare per evitare la propagazione del batterio killer degli ulivi. Taglio immediato delle piante in un raggio di 50 metri dalle piante infette escludendo gli ulivi monumentali e poi un’area cuscinetto da 400 metri in cui ora il monitoraggio sarà particolarmente intenso oltre ad un’altra area da 2,5 chilometri che vedrà i tecnici dell’osservatorio fitosanitario impegnati in campionamenti intensivi.
Dal primo ritrovamento in Salento 15 anni fa alle piante infette sul Gargano: 400 chilometri in pochi anni per il batterio che ora diventa ancor di più un problema per tutta l’olivicoltura nazionale come ha ribadito Confagricoltura Puglia in un recente comunicato ricordando come in provincia di Foggia ci siano 34mila aziende olivicole. Ma lo stesso discorso vale naturalmente anche per la BAT che è già stata toccata dal batterio prima a Minervino ad aprile scorso e poi in piena estate due volte a Bisceglie. Le buone notizie per la BAT arrivano comunque dai campionamenti particolarmente intensivi nelle aree di ritrovamento del batterio. Tutte le analisi successive hanno poi dato esito negativo in un raggio decisamente ampio anche se la preoccupazione resta altissima per i tantissimi piccoli e grandi produttori in territori che hanno fatto dell’olivicoltura di pregio una importante fonte anche economica.
Di pratiche di prevenzione meccanica e fitosanitaria oltre a monitoraggi costanti ha parlato anche Coldiretti Puglia con una nota di questa mattina in cui ha ribadito che non esiste ancora una cura per la batteriosi e che la prevenzione e l’intervento rapido di eradicazione restano gli unici strumenti di contrasto. Coldiretti ha voluto anche rimarcare la necessità che non solo i privati ma anche le aziende pubbliche e gli enti debbano intervenire con le stesse pratiche per evitare la proliferazione del batterio. Tra le altre cose al momento la Xylella ha già colpito in 15 anni oltre 21 milioni di alberi.



