Segnali di flessione della pandemia iniziano a registrarsi con una certa continuità anche in Puglia, sebbene più flebili rispetto alle altre regioni. L’incidenza dei contagi è scesa a 224 casi ogni 100mila abitanti, inferiore alla soglia di rischio fissata dal Governo a 250, ma la più alta in Italia dopo il dato della Valle D’Aosta. E tra le prime otto province italiane per incidenza di nuovi contagi ben cinque sono pugliesi. La Bat, con 258 casi ogni 100mila abitanti, è addirittura seconda in classifica dopo Prato. Anche sul fronte dei ricoveri la situazione è in progressivo miglioramento ma ancora non in linea con i dati delle altre regioni dove la pressione ospedaliera è calata in maniera più sensibile. In Puglia sono occupati il 40% delle terapie intensive disponibili ed il 46% dei posti letto in area medica, quando la media italiana in entrambi i casi è del 32%. Solo la Lombardia ha un tasso di occupazione delle rianimazioni più alto. Non sembra risentire degli effetti della curva epidemica in discesa il numero delle vittime, sempre molto alto. Ieri altri 37 morti per covid: solo Campania e Lazio hanno registrato un dato peggiore. La pandemia, dunque, allenta la sua morsa ma solo i bollettini dei prossimi giorni diranno se la Puglia ha effettivamente agganciato il treno che sta portando il resto d’Italia fuori dal tunnel. Molto dipenderà dalla capacità di proseguire la campagna vaccinale senza nuove battute d’arresto.