Non è un vaccino per giovani. Arriva l’ufficialità del Comitato Tecnico Scientifico sullo stop alle somministrazioni di AstraZeneca alle persone con meno di 60 anni.
Una decisione presa dopo le polemiche scatenate, negli ultimi giorni, a seguito di alcuni rari casi sospetti di effetti collaterali, come nel caso della morte di una ragazza ligure di 18 anni, deceduta dopo aver ricevuto il farmaco anglo-svedese anche se, sulle cause del decesso, sono tuttora in corso accertamenti.
Il vaccino, come annunciato anche dal commissario straordinario per l’emergenza Covid, Francesco Paolo Figliuolo, sarà utilizzato solo per gli over 60, sia nel caso di prima somministrazione, che nel caso di richiamo. I cittadini sotto questa fascia d’età, che hanno ricevuto la prima dose di AstraZeneca, come seconda avranno Pfizer o Moderna.
Una indicazione pienamente recepita dal sistema sanitario pugliese che, come ha confermato l’assessore regionale alla Salute, Pier Luigi Lopalco, è pronto ad attuare immediatamente le disposizioni nazionali.
Numeri alla mano, sono circa 37mila le seconde dosi di AstraZeneca che erano state programmate nelle prossime settimane per i cittadini con meno di 60 anni. A questi verrà adesso somministrato un altro vaccino: un quantitativo, in ogni caso, assolutamente compatibile con le scorte pugliesi – ha assicurato Lopalco.
Dunque, la campagna vaccinale non dovrebbe subire rallentamenti, un rischio dal quale era stato lo stesso assessore a mettere in guardia, come possibile conseguenza delle limitazioni all’uso di AstraZeneca.
Le dosi di vaccino somministrate nella regione, intanto, hanno superato quota 2 milioni e 800mila e si avvicinano al traguardo dei 3 milioni, mentre sono oltre 980mila i pugliesi che hanno completato il ciclo vaccinale.