“Sono stato io, spero che muore”. È l’ammissione shock fatta all’arrivo dei carabinieri dal 70enne Giuseppe Manica, responsabile dell’aggressione ai danni di un vicino di casa di 51 anni, ferito con un coltello, la sera del 26 febbraio, in una palazzina del quartiere Poggiofranco di Bari.
Il dettaglio emerge dal verbale stilato dai militari dell’Arma a seguito dell’arresto dell’aggressore, accusato di tentato omicidio pluri-aggravato, occultamento del corpo del reato e lesioni gravi. L’uomo, secondo la ricostruzione, avrebbe atteso la vittima sul pianerottolo della sua abitazione, al terzo piano di uno stabile al civico 20 di via Che Guevara. Una volta aperte le porte dell’ascensore, avrebbe fatto irruzione nella cabina, colpendo il 51enne al volto e alla gola con un coltello dalla lama lunga 17 centimetri.
Alla base del gesto, vecchie ruggini tra vicini per questioni condominiali, finite anche nelle aule di tribunale. Tra il 2018 ed il 2021 Manica era stato raggiunto da un ammonimento del Questore, per poi essere condannato a due anni di reclusione per atti persecutori nei confronti della vittima e della sua famiglia. Condanna che avrebbe acuito i dissapori tra i due vicini, sfociati nell’accoltellamento di mercoledì sera.
Quando carabinieri e operatori del 118 sono arrivati sul posto, allertati dagli altri condomini, si sono trovati di fronte ad una scena raccapricciante: la vittima era riversa a terra, sul pianerottolo, in una pozza di sangue. Con un filo di voce, ha rivelato ai militari il nome del responsabile, indicando anche dove si trovava l’arma, gettata nella fessura del vano ascensore.
L’aggressore, che era seduto a terra a poca distanza, ha ammesso di essere l’autore dell’accoltellamento davanti ai militari, che gli hanno messo le manette ai polsi. Il ferito è stata invece trasportato d’urgenza al Policlinico di Bari, dove è stato operato. L’uomo è stato dichiarato fuori pericolo e presto dovrebbe essere trasferito dal reparto di Rianimazione quello di Chirurgia Plastica.