Cronaca

Accoltellò al volto la moglie a Canosa: il pm di Trani chiede 14 anni di reclusione per un 43enne

La Procura di Trani ha chiesto la condanna a 14 anni di reclusione (partendo dalla pena di 21 anni, ridotta di un terzo per la scelta del rito abbreviato) per l’imputato marocchino 43enne accusato del tentato omicidio della moglie, sua connazionale, che si era rifiutata di avere con lui un rapporto sessuale.

Drammatica la ricostruzione fatta dagli investigatori su quanto avvenuto nell’appartamento della coppia il 17 agosto dello scorso anno. La vittima, allora 24enne, aveva raggiunto da poco il marito in Italia dal Marocco ma la convivenza si era trasformata in un incubo per la donna, sino all’episodio più grave: dopo essersi rifiutata di avere un rapporto con sessuale con lui, l’uomo l’ha accoltellata più e più volte, ferendola gravemente al volto, sino quasi a staccarle un orecchio. Poi, con il coltello insanguinato, l’ha sfregiata tagliandole anche i capelli. A dare l’allarme furono alcuni vicini di casa, attirati dalle urla disperate della donna. L’uomo fu arrestato a circa 50 chilometri di distanza, a Ruvo di Puglia, dove era fuggito subito dopo l’accoltellamento. Era seduto in auto e nel portabagagli aveva una bottiglia di soda caustica. L’uomo non avrebbe mai negato gli addebiti ma raccontò la sua versione dei fatti agli inquirenti.

Il difensore della donna, l’avv. Simona Aduasio, si è associata alla richiesta di condanna e ha chiesto il risarcimento di tutti i danni patrimoniali e non patrimoniali, con il riconoscimento di una provvisionale di 50mila euro. La sentenza è attesa per il 22 febbraio 2023.

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