Una testimonianza che potrebbe aprire a nuovi scenari. E’ quella di Rosa Marasco, la sorella di Franca Marasco, la 72enne uccisa con quattro fendenti il 28 agosto del 2023 nella sua tabaccheria di via Marchese De Rosa, a Foggia nel primo giorno di riapertura dopo le ferie estive. Una sanguinosa rapina che fruttò appena 75 euro e due cellulari ad un marocchino di 43 anni, Redouane Moslli, reo confesso. Le indagini accertarono il coinvolgimento di un 72enne, Vittorino Checchia, deceduto nei mesi scorsi in seguito ad una malattia. Per quelle che furono le dichiarazioni rese dal marocchino fu proprio Checchia ad indicargli la tabaccheria da rapinare, oltre a fornirgli vestiti e l’arma. Nuova udienza in Corte d’Assise, dove ad essere ascoltati sono stati la sorella della vittima ed un passante che vide il corpo della donna ormai privo di vita. Proprio la sorella, rispondendo alle domande del Pm Ida Perrone, dell’avvocato di parte civile Giulio Treggiari e della difesa, rappresentata in udienza dal legale Carlo Gesueto, ha di fatto detto di aver assistito telefonicamente alla morte della povera Franca Marasco. Le due donne stavano infatti dialogando al telefono in quei minuti in cui – ha dichiarato la sorella della vittima -. Franca Marasco raccontò di un messaggio incomprensibile ricevuto in precedenza, alla sua chiamata a quel numero la risposta fu che si trattava di una verifica. Poi all’improvviso le urla e la frase: “Aiuto, aiuto, che volete? Uscite”, un plurale che lascerebbe presupporre il coinvolgimento di più persone. Infine le grida di dolore, l’invito alla sorella a chiamare la Polizia, poi i rumori e il silenzio. Sempre Rosa Marasco ha affermato di non aver sentito, nell’occasione, richieste di danaro, ne minacce. La stessa sorella della tabaccaia uccisa si è sempre detta convinta di una regia ben precisa e del coinvolgimento di altre persone. Prossima udienza il 24 gennaio, quando ad essere sentiti saranno i Carabinieri.