Un cane ferito, la chiamata ai volontari, la corsa per verificarne le condizioni, tutte le premure necessarie ed il rischio inevitabile di soccorrere l’animale randagio in preda ai fortissimi dolori causati da un investimento. E’ il racconto di una normale mattina con i volontari delle associazioni che si occupano di tutela degli animali ad Andria, un racconto che in realtà parte da un assunto completamente sbagliato e cioè che siano i volontari a correre in soccorso delle istituzioni e non il contrario, come ci spiega Mariangela Abbasciano dell’OIPA poco dopo l’intervento sulla SS170 verso Castel del Monte.
La sofferenza negli occhi di Bujy, questo il nome scelto dai volontari, era tangibile anche dopo diverse ore e dopo le prime cure portate dalla Dott.ssa Ricci . I segni sono anche sulle braccia delle volontarie e della veterinaria perché il povero cane ferito gravemente ha problemi agli arti posteriori ma ha molto dolore. Adesso avrà bisogno di ulteriori accertamenti e non è escluso che abbia bisogno anche di un intervento. Una richiesta d’aiuto che non è certo la prima anche se il problema ad Andria resta molto esteso. E’ assolutamente corretto parlare di un problema randagismo in città come ci conferma la Dott.ssa Ricci.
Il problema però arriva da lontano, aldilà delle casse esauste dell’ente in questo momento. Una prima risposta dall’amministrazione sembra esserci stata con due tavoli tecnici convocati per provare a capire e risolvere la questione. Ma al momento restano ancora tante le incognite ed i mancati interventi.