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Cronaca

ANDRIA | Rubata la sella della bici installata in memoria di Patrizia Paradiso: l’inciviltà non si ferma neanche davanti alla morte

Alla vergona non c’è mai fine. Così come non esiste limite al degrado, che deturpa, offende e non si ferma davanti a niente, neanche di fronte alla morte. L’ultimo capolavoro di inciviltà è stato compiuto nella villa comunale di Andria, dove qualcuno ha pensato bene di rubare il sellino della bicicletta installata in memoria di Patrizia Paradiso, ricercatrice andriese morta a Lisbona all’età di 37 anni, il 26 giugno 2021.

L’idea era stata lanciata da alcuni amici della giovane, che assieme alle associazioni Bicipedi e Legambiente,  il 14 luglio scorso, avevano organizzato la “Pat Parade”, una pedalata collettiva di sensibilizzazione sul tema della sicurezza stradale, dedicata alla ragazza, amante delle due ruote, investita e uccisa proprio mentre era in sella alla sua bicicletta.

Momento conclusivo della manifestazione era stata l’installazione di una “ghost bike”, una bici di colore bianco con tanto di targa e fiori, per ricordare Patrizia e con lei, le tante vittime della strada.

Ma a rovinare un gesto così bello, pochi giorni fa, è arrivata la stupidità di chi ha voluto profanare quel luogo di memoria, smontando e portando via la sella della bicicletta. A denunciare l’accaduto, i promotori della “Pat Parade” che, attraverso i social, hanno espresso tutto il loro sdegno per un furto che offende l’intera comunità. O almeno dovrebbe.

Nel comunicato, diffuso sui social, viene anche rivolto un invito ai responsabili: quello di rimettere il sellino al suo posto, poi prendere uno specchio e sputarsi in faccia, come segno di disprezzo verso sé stessi.

Una proposta più che condivisibile, nella speranza che almeno la saliva possa servire a ripulire la coscienza di certe persone, in grado di dimostrare così tanto disprezzo nei confronti del prossimo e della civiltà.

Con o senza restituzione del sellino, Patrizia continuerà a pedalare per sempre con la sua bici nel ricordo di chi l’ha conosciuta e le ha voluto bene. Chi ha offeso la sua memoria è destinato a rimanere fermo.

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