Cronaca

Anziana tabaccaia uccisa a coltellate durante una rapina a Foggia, domani i funerali: proclamato il lutto cittadino

La città di Foggia sarà vestita a lutto in occasione dei funerali di Francesca Marasco, la donna di 72 anni uccisa a coltellate, il 28 agosto scorso, durante una rapina all’interno della sua tabaccheria, nel centro del capoluogo dauno. Ad un mese esatto dal terribile delitto, e solo dopo l’autopsia che si è svolta nella giornata di ieri, presso l’Istituto di Medicina Legale dell’Università di Foggia, è stato dato il via libera alle esequie, che saranno celebrate domani pomeriggio, alle ore 16, nella Cattedrale, dall’arcivescovo, Monsignor Vincenzo Pelvi.

In città sarà lutto cittadino, così come disposto dalla Commissione prefettizia che è alla guida del Comune, a seguito del suo scioglimento, nell’agosto 2021, per infiltrazioni mafiose.

Intanto, sul fronte investigativo, non sono ancora concluse le indagini sulla sanguinosa rapina costata la vita alla vittima. A metterla a segno, in base a quanto ricostruito fino ad ora, è stato un cittadino marocchino di 43 anni, Mossli Redouane, killer reo confesso dell’anziana, raggiunta da quattro coltellate mortali nel tentativo di difendersi dal rapinatore, fuggito dopo aver gettato l’arma e rintracciato dalla Squadra Mobile a Napoli, circa una settimana dopo il delitto.

Ma l’uomo, in base a quanto emerso dall’attività investigativa, non avrebbe agito da solo. A progettare nei giorni precedenti il colpo in tabaccheria, nonché a fornire all’assassino coltello, guanti e mascherina per coprirsi il volto, sarebbe stato un 70enne foggiano senza fissa dimora, Vittorino Checchia, originario di Castelluccio Valmaggiore, arrestato il 14 settembre e tuttora in carcere, con l’accusa di concorso in rapina aggravata e omicidio. Killer e complice si sarebbero conosciuti alcuni mesi fa nel centro di accoglienza di una parrocchia di Foggia. Dopo aver stretto amicizia, i due avrebbero in seguito pianificato di mettere a segno una serie di rapine in alcune tabaccherie del capoluogo dauno, per poi dividersi i proventi. La prima è stata quella di via Marchese De Rosa, conclusasi col brutale delitto dell’anziana titolare, massacrata a coltellate per un bottino di appena 75 euro e due telefoni cellulari.

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