Cronaca

Appalti dalla Provincia BAT in cambio di soldi, auto di lusso e cene: nove arresti. Coinvolti tre dirigenti pubblici

Appalti truccati, assegnati dalla Pubblica Amministrazione a professionisti medianti affidamenti diretti, in cambio di soldi, ma anche di consulenze private, promesse di posti di lavoro, auto, pranzi e cene costose. È il sistema corruttivo messo in luce con un’indagine condotta dalla Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Barletta e coordinata dalla Procura della Repubblica di Trani. 14 le persone raggiunte da un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Gip del Tribunale tranese. 4 sono finte in carcere e 5 ai domiciliari. Tra le misure, anche un obbligo di dimora, 3 divieti di contrarre con la Pubblica Amministrazione ed 1 provvedimento di sospensione dell’esercizio dei pubblici uffici. 17 in totale gli indagati, tra i quali figurano tre dirigenti, dei Comuni di Trani e Barletta e della Provincia BAT. Le accuse sono, a vario titolo, di corruzione e turbata libertà degli incanti.

L’inchiesta ha preso il via da una serie di accertamenti sulla discarica di rifiuti speciali non pericolosi COBEMA di Canosa di Puglia, chiusa nel 2005. In base a quanto emerso, attraverso il diretto coinvolgimento del dirigente BAT, i lavori per le attività di post gestione dell’impianto erano stati affidati dall’ente provinciale, con gara ad evidenza pubblica, senza comunicare l’inizio dei lavori al Comune di Canosa, oltre che all’amministratore giudiziario. L’affidamento dei lavori era stato inoltre preceduto da una serie di accertamenti ambientali eseguiti da un professionista, il quale ha versato parte dei compensi ricevuti dalla provincia all’impresa della moglie del dirigente che gli aveva affidato l’incarico.

Una irregolarità che era solo la punta dell’iceberg, di un sistema corruttivo ben più ampio, sul quale hanno fatto luce gli investigatori, ricostruendo diversi di episodi analoghi. Tra i casi più eclatanti, l’assegnazione di un appalto, da parte dello stesso dirigente della sesta provincia, ad un imprenditore salernitano, in cambio di 4.400 euro in contanti. E ancora, sempre il dirigente, nell’ambito della vendita dell’ex mattatoio di Terlizzi, avrebbe permesso ad un imprenditore andriese di aggiudicarsi l’immobile ad un prezzo decisamente più basso, circa 635mila euro, rispetto al suo valore, pari ad oltre 800mila euro.

Un favore ricompensato con la somma di 100mila euro. Tra gli episodi contestati, anche quello di un imprenditore che avrebbe eseguito un’opera di ristrutturazione in casa di un dirigente, chiedendo in cambio l’affidamento di lavori da parte della Provincia BAT.  E ancora quello di un dirigente comunale di Trani, membro della commissione di gara per l’affidamento dei lavori di messa in sicurezza della discarica di Puro Vecchio, che avrebbe ricevuto dall’imprenditore affidatario dell’appalto una Mercedes GLA220 usata ad un prezzo simbolico di 1.500 euro. Tra le persone coinvolte nell’inchiesta, figura anche un ingegnere collaudatore barlettano che avrebbe attestato falsamente di aver effettuato il collaudo di un cavalcavia ferroviario nella provincia di Brindisi. L’uomo è poi risultato essere il professionista di riferimento di un imprenditore andriese incaricato dei lavori allo stesso cavalcavia. Parallelamente alle misure cautelari, l’inchiesta ha portato al sequestro preventivo di beni nei confronti di 13 indagati per un valore di oltre 1 milione di euro.       

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