C’è anche il sindaco di Polignano a Mare e presidente dell’Anci Puglia, Domenico Vitto, tra le persone arrestate dalla Guardia di finanza di Monopoli nell’ambito di un’indagine su presunti appalti truccati, denominata “Amici miei” e coordinata dal Pm Michele Ruggiero. Sono complessivamente 24 gli indagati, dieci dei quali raggiunti da misure cautelari, tra arresti e interdizioni. Nell’ordinanza, infatti, vengono riconosciuti gravi indizi di colpevolezza nei confronti di tecnici e amministratori del Comune di Polignano: agli arresti domiciliari sono finiti, oltre al primo cittadino, anche il vicesindaco Salvatore Colella e i dirigenti comunali Nicola Cicala, Raffaele Lassandro e Pasquale Teofilo. Per cinque imprenditori è stata disposta la misura interdittiva: Vito Dentico, Sergio Giazzi, Hibro Hibroj, Vito Lo Franco e Nicola Narracci. Agli indagati sono contestati, a vario titolo, i reati di corruzione (non riconosciuto dal gip Angelo Salerno nell’ordinanza cautelare), concorso in peculato e turbativa d’asta, falso ideologico, rivelazione del segreto d’ufficio, omissione di ufficio, subappalto illecito.
Sono 9 le gare, relative al periodo 2020/2021 su cui sarebbero state accertate irregolarità, 6 quelle contestate dalla Procura nella richiesta d’arresto, per un valore complessivo di circa 1,2 milioni di euro.
Dalle indagini sono emerse tecniche collusive collaudate, con adattamento e taratura dei bandi di gara, prima ancora della loro pubblicazione, sugli operatori economici collegati agli indagati o soggetti loro vicini. Secondo gli inquirenti si è assistito all’alterazione della procedura del sorteggio pubblico stabilito nella gara ad evidenza pubblica, in realtà mai avvenuta, con l’intento di escludere gli operatori economici provenienti da altre località del territorio nazionale e, quindi, al di fuori della sfera d’influenza delle figure politico-istituzionali coinvolte nell’inchiesta.