Tra il 2020 ed il 2021 avrebbe appiccato 13 incendi boschivi e dato alle fiamme rifiuti speciali e solidi urbani nelle campagne di Cassano delle Murge. Ci sono voluti due anni di indagini per incastrare un ex dipendente della Regione Puglia, addetto al settore antincendio boschivo, arrestato dai Carabinieri del Corpo Forestale.
L’inchiesta, partita nel luglio del 2020 e coordinata dalla Procura di Bari, ha permesso di raccogliere gravi indizi nei confronti dell’uomo, ritenuto dai militari “particolarmente abile nel non lasciare traccia delle sue azioni e mosso dalla volontà concreta e reiterata di colpire il bosco”.
Quando ha provocato i roghi, l’indagato non era più dipendente della Regione da diverso tempo. Le accuse nei suoi confronti sono di incendio boschivo e combustione illecita di rifiuti, reati commessi con dolo.
Nel mirino del piromane seriale sono finite diverse località, nelle campagne di Cassano delle Murge. In una nota dei Carabinieri viene precisato che alcuni degli incendi appiccati dall’uomo “non hanno provocato gravi danni alle persone e all’ambiente solo grazie al rapido intervento di mezzi e personale degli enti e delle associazioni preposte alla campagna antincendi”.
Numeri alla mano, nella scorsa stagione estiva si sono registrati ben 137 incendi boschivi nelle sole province di Bari e Barletta-Andria-Trani, che hanno mandato in fumo oltre mille ettari di bosco.