Cronaca

Archiviate le accuse ai tre carabinieri che aiutarono l’ex gip De Benedictis: «Non sapevano che trasportavano armi da guerra»

Archiviato il procedimento nei confronti di tre carabinieri che aiutarono l’ex gip di Bari Giuseppe De Benedictis a trasportare in una villa alla periferia di Andria parte del suo arsenale da guerra. I tre, secondo la conclusione a cui è arrivato il pubblico ministero di Lecce Alessandro Prontera, erano ignari della tipologia di armi imballate. La decisione è arrivata da parte del gip Giulia Proto.

I tre militari finiti sotto inchiesta – uno di loro è ormai deceduto – dovevano rispondere dell’accusa di porto e detenzione di armi e munizioni. De Benedictis aveva spiegato al caporal maggiore dell’esercito Antonio Serafino di aver provveduto, nel 2017, a trasferire le armi che già deteneva fra Molfetta e Bisceglie (dove risiede il padre della moglie) grazie alla copertura di alcuni carabinieri. E infatti oltre 200 fra armi e munizioni da guerra vengono trovate nel maggio 2021 nella masseria dell’imprenditore andriese Antonio Tannoia, ora in carcere per scontare la restante parte di una pena definitiva a 8 anni. Per questa vicenda l’ex gip è stato condannato con sentenza passata in giudicato a nove anni e tre mesi di reclusione: attualmente si trova agli arresti domiciliari poiché è stato sospeso l’ordine di carcerazione per motivi di salute.

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