Volevano affermare il loro predominio incontrastato sulla città di Foggia, tenendo sotto scacco diversi imprenditori locali costringendoli a pagare grosse somme di denaro e a consegnare prodotti commerciali di vario genere dietro pesanti minacce. Estorsioni messe a segno per anni, fino a quando la Polizia non ha messo la parole fine. Gli agenti della Squadra Mobile di Foggia ha eseguito 5 ordini di carcerazione nei confronti di altrettanti esponenti del clan “Sinesi-Francavilla”, la nota batteria della “società foggiana”. I provvedimenti sono stati emessi dalla Procura Generale presso la Corte d’Appello di Bari. Gli arrestati sono stati condannati complessivamente a 24 anni e 8 mesi di reclusione per i reati di estorsione aggravata dal metodo mafioso. Le indagini della Polizia hanno accertato come una delle vittime degli indagati, dietro minacce di pesanti ripercussioni per sé e la sua famiglia, versava dal 2014 la somma di 300 euro al mese. Un altro imprenditore, titolare di due bar a Foggia, era stato costretto a pagare una tangente da 50mila euro entro 48 ore dalla richiesta, anche in questo caso condita da pesanti minacce per lui e le sue attività. Gli indagati avevano detto esplicitamente al titolare che appertenevano alla “società foggiana” e che quindi non poteva sottrarsi dal pagare. L’uomo aveva prima consegnato 8mila euro per poi offrire numerose stecche di sigarette per un valore commerciale di circa 7mila euro. Il giorno dopo ne ha versati altri 7. Ora i cinque indagati sono finiti in carcere dopo la sentenza della Corte d’Appello di Bari. Una settimana fa, invece, la Polizia ha arrestato il boss del clan “Sinesi-Francavilla”, il 46enne sorvegliato speciale Antonello Francavilla. E’ stato sorpreso mentre entrava in un bar armato di pistola calibro 9 e con il colpo in canna. Un doppio (e duro) colpo per la criminalità foggiana in pochi giorni.