Il Gip di Bari Francesco Vittorio Rinaldi non ha dubbi. Se fossero rimasti in libertà, il 28enne Savino Parisi ed il 21enne Eugenio Palermiti avrebbero fatto di tutto per vendicare l’omicidio di Antonella Lopez, la 19enne uccisa il 22 settembre scorso nella discoteca Bahia sul lungomare di Molfetta, episodio in cui rimase ferito lo stesso Palermiti. I due rampolli di due delle principali famiglie criminali del capoluogo sono stati arrestati ieri dai Carabinieri per detenzione e porto abusivo di armi aggravati dal metodo e dall’agevolazione mafiosa in riferimento sia a quanto accaduto quella notte a Molfetta sia ad un fatto avvenuto diversi mesi prima in un’altra discoteca molto nota, questa volta a Bisceglie. In entrambe le circostanze Palermiti junior era armato.
Al di là della pericolosità sociale rilevata dal Gip, per Parisi e Palermiti non esisterebbe solo il pericolo di reiterazione di reato, ma anche quello della conversazione intercettata tra i due in ospedale proprio nei giorni in cui Palermiti era ricoverato al Policlinico per le ferite riportate nella sparatoria avvenuta al Bahia.
Riferendosi a Michele Lavopa (reo confesso per l’omicidio di Lopez, ma il suo bersaglio era Palermiti, con cui in passato aveva avuto screzi), Savino Parisi lo avrebbe chiamato “un morto che cammina”: questo, dunque, avrebbe palesato la volontà di vendetta di entrambi.