Cinque persone sono state rinchiuse in carcere, altre due poste ai domiciliari, mentre per tre è scattato il divieto di dimora e per due l’obbligo di presentazione davanti alla Polizia giudiziaria. È il bilancio dell’operazione compiuta nella notte fra martedì e mercoledì dai carabinieri del nucleo investigativo di Foggia con il supporto del nucleo cinofilo di Modugno e l’ausilio degli elicotteri dei “Cacciatori di Puglia”, frutto delle ordinanze di custodia cautelare che il gip del capoluogo dauno ha emesso in relazione all’inchiesta “Streaming”.
Dodici, in tutto gli indagati, compreso un cittadino di nazionalità albanese: in base a quanto ricostruito dagli inquirenti, sarebbero coinvolti a vario titolo in una serie di attentati dinamitardi a scopo estorsivo e nello spaccio di stupefacenti a San Severo. I violenti episodi intimidatori a danni di alcuni esercizi commerciali che si sono verificati sul territorio sanseverese dal gennaio del 2022 in poi hanno provocato danni ingenti e messo in pericolo l’ordine pubblico. I carabinieri di Foggia, già nel mese di luglio del 2022, avevano arrestato i due presunti esecutori materiali, uno dei quali 17enne all’epoca dei fatti: entrambi sono stati già condannati in primo grado in relazione a quegli avvenimenti. Fu riscontrato l’utilizzo di esplosivi improvvisati, contenenti finanche bulloni e dadi metallici allo scopo di aumentare l’effetto della deflagrazione.
Gli approfondimenti hanno consentito di ricostruire l’esistenza di un’organizzazione attiva nelle estorsioni, della quale farebbe parte anche un individuo con alle spalle diversi anni di detenzione e beneficario di semilibertà con permesso a svolgere attività lavorative esterne. Uno degli indagati è il padre del minore condannato per quelle azioni dinamitarde a discapito dei commercianti. Contestati anche i reati di detenzione e porto illegale di armi da fuoco e munizioni, ricettazione di mezzi di provenienza illecita e di un’arma clandestina. Gli interrogatori di garanzia si svolgeranno nei prossimi giorni.