Avrebbe fornito dichiarazioni false in relazione agli accertamenti condotti su due magistrati, depistando così le indagini, oltre ad aver ingiustamente accusato di intimidazioni e minacce un pm della Procura di Lecce.
Sono queste le pesanti accuse formulate a carico di Angelo Colacicco, ex comandante del Noe di Bari, attualmente in servizio presso il Comando dell’undicesimo Reggimento Carabinieri Puglia.
L’uomo, nella giornata di ieri, è stato posto agli arresti domiciliari nell’ambito di un’inchiesta coordinata della Procura di Potenza: deve rispondere di depistaggio e calunnia, reati commessi nel corso delle indagini condotte dai Carabinieri, su ordine della Procura di Lecce e che, nel gennaio 2019, portarono all’arresto per corruzione dei magistrati Antonio Savasta e Michele Nardi, rispettivamente ex pm ed ex giudice della Procura di Trani.
Secondo l’ipotesi accusatoria, Colacicco avrebbe avuto un comportamento reticente in relazione ad alcune vicende accadute al Palazzo di Giustizia tranese, scoperte durante le indagini seguite dal Noe.
L’ex comandante del Noe avrebbe inoltre redatto una relazione, poi consegnata ai vertici dell’Arma, accusando il pubblico ministero leccese Roberta Licci di averlo intimidito e minacciato nel corso dell’esame testimoniale.
E non è tutto. L’indagato, forte della sua posizione di comando, avrebbe anche contattato alcuni militari, colleghi di grado inferiore al suo, nel tentativo di convincerli a rendere dichiarazioni false, davanti all’autorità giudiziaria. Questo, si legge nelle carte dell’accusa, nell’intento di avvalorare la versione dei fatti da lui fornita ai pm durante l’inchiesta.