E’ cominciato ieri dinanzi al Tribunale monocratico di Bari il processo per omicidio colposo dopo il decesso della 12enne di origini colombiane Zaraj Tatiana Coratella Gadaleta, morta il 19 settembre 2017 per una ipertermia maligna subito dopo un intervento di riduzione di una frattura al femore. Nel processo è imputato Leonardo Milella, primario del reparto di Anestesia e Rianimazione dell’ospedale pediatrico Giovanni XXIII di Bari dove morì la 12enne, difeso dall’avvocato Angelo Loizzi.
Al primario, intervenuto ad operazione chirurgica conclusa, la pm Bruna Manganelli contesta di aver erroneamente diagnosticato una “tromboembolia polmonare” e “ritardato” di altre tre ore “la somministrazione del farmaco salvavita”. Nell’udienza preliminare si è costituito parte civile il padre della vittima, assistito dall’avvocato Michele Laforgia. Nella prossima udienza del 10 dicembre saranno chiamate a testimoniare le persone offese, i genitori della bambina, e la polizia giudiziaria. Nell’ambito della stessa vicenda ha già patteggiato la pena a 14 mesi di reclusione l’anestesista che durante l’intervento ortopedico avrebbe somministrato per l’anestesia generale un farmaco controindicato in caso di patologie congenite come quella di cui soffriva l’adolescente.