Associazione di tipo mafioso armata, estorsione, detenzione e porto illegale di armi, minacce, lesioni e associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti. Sono 41 gli ordini di carcerazione eseguiti dalla polizia e dai carabinieri, emessi dalla Procura Generale presso la Corte di Appello di Bari, nei confronti di altrettante persone colpite da sentenze definitive di condanna, per gravi reati commessi, tra il 2015 e il 2020. Le persone interessate dai provvedimenti, alcune delle quali si è accertato appartenere al clan Strisciuglio, operavano nei quartieri del capoluogo pugliese Libertà, San Paolo, San Pio (Enziteto), Catino e San Girolamo, nonché nei Comuni di Palo del Colle, Conversano e Rutigliano. L’inchiesta, convenzionalmente denominata Vortice-Maestrale, ha fatto emergere le diverse attività illecite del sodalizio mafioso, evidenziando la sua persistente operatività, le continue ambizioni di espansione e controllo del territorio, nonché la diffusione capillare sull’intera area metropolitana, nonostante la detenzione degli esponenti apicali che guidavano le diverse articolazioni attive nelle aree urbane e nei comuni dell’hinterland. In particolare, è stato accertato come il sodalizio mafioso, grazie alla forza intimidatoria derivante dal vincolo associativo, sia all’interno del gruppo che sul territorio di riferimento, attraverso metodi particolarmente violenti ed efferati, riusciva a imporre ai titolari di alcuni esercizi commerciali del quartiere Libertà l’installazione di apparecchi per il gioco d’azzardo, forniti da un’azienda gestita da uno dei membri dell’organizzazione. Quest’ultimo destinava una parte degli introiti alle casse della cosca, ottenendo in cambio il monopolio di fatto nel settore. Inoltre, è stato provato che il sodalizio mafioso gestiva le fiorenti piazze di spaccio attive nei territori sotto il suo controllo, rifornendole con ingenti quantità di sostanze stupefacenti. L’indagine ha anche fatto luce sulle responsabilità penali individuali e sulle motivazioni alla base della violenta rissa avvenuta l’11 gennaio 2016 all’interno del carcere di Bari, che ha coinvolto oltre 41 detenuti appartenenti al circuito di ‘alta sicurezza’. Tra questi, vi erano esponenti apicali del clan Strisciuglio e del clan Misceo, in conflitto a causa di uno squilibrio negli assetti interni dei due gruppi. Tale alterazione aveva portato all’espansione del clan Strisciuglio nel territorio di Palo del Colle, attraverso azioni violente che hanno permesso al gruppo di consolidare il controllo criminale di quell’area. Le indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari e condotte, in diverse fasi, mediante servizi di osservazione controllo e pedinamento, attività tecniche, nonché supportate da diverse dichiarazioni di collaboratori di giustizia, hanno consentito, già nell’aprile del 2021, di eseguire 99 provvedimenti cautelari. Le pene inflitte con gli odierni provvedimenti oscillano tra uno e i trenta anni di reclusione, per un totale di 266 anni di carcere.
Vedi anche
Criminalità a San Ferdinando di Puglia, Sigfrido Ranucci all’evento del PD su sicurezza: “Qui una mafia crudele e arrogante”
6 Dicembre 2025
San Ferdinando, spaccata ad un gioielleria in via Roma: colpo fallito e ladri in fuga. Sul posto i carabinieri, scattato l’antifurto fumogeno
6 Dicembre 2025

