Saranno analizzati anche in laboratorio attraverso il campionamento di murature, travi e pilastri i materiali di costruzione per individuare i punti di cedimento e di collasso della palazzina crollata il 5 marzo a Bari, nel quartiere Carrassi. Tali esami saranno svolti nei prossimi giorni dal professor Antonello Salvatori dell’Università dell’Aquila, nominato dalla Procura di Bari come consulente nel caso del crollo di mercoledì scorso. Le analisi andranno di pari passo con la rimozione delle macerie, dalle quali sarà possibile comprendere per quali zone prevedere la demolizione controllata e come procedere per mettere in sicurezza parte dell’immobile, tuttora pericolante.
In passato il professor Salvatori si è occupato anche dei crolli causati dai terremoti dell’Aquila e di Amatrice, oltre che di quello della palazzina di via Roma, a Barletta, in cui nel 2011 persero la vita cinque donne. Oggetto della consulenza, che prevede anche uno studio approfondito dei documenti relativi alla storia dell’edificio, costruito negli anni ’50 – è di accertare le cause del crollo.
Com’è noto, nella palazzina di via Pinto 6 la «situazione di allarme» era già stata evidenziata e ratificata un anno fa, a tal punto che il Comune l’aveva dichiarata inagibile e ne aveva disposto lo sgombero, ordinando l’immediata messa in sicurezza. Dopo i primi interventi urgenti, realizzati in pochi giorni a fine febbraio 2024, quelli per intenderci che avrebbero dovuto impedire al palazzo di crollare, i lavori di consolidamento definitivi erano iniziati un anno dopo, il 28 febbraio scorso, proprio una settimana prima del cedimento strutturale.
L’indagine penale per crollo colposo coordinata dal procuratore aggiunto Ciro Angelillis e dalla pm Silvia Curione, al momento a carico di ignoti, dovrà dunque analizzare sia la fase propedeutica della messa in sicurezza di un anno fa e sia quella legata ai lavori appena iniziati. L’obiettivo dei magistrati è capire cosa abbia causato il crollo e individuare le eventuali responsabilità.
Ieri, intanto, la 74enne Rosalia De Giosa – salvata dai vigili del fuoco dopo essere rimasta per più di 26 ore sotto le macerie del palazzo – è stata dimessa dal reparto di chirurgia d’urgenza del Policlinico di Bari. Ad attenderla fuori dal reparto i due figli. Dovrà restare a riposo ancora per qualche giorno ed indossare un tutore. Restano al momento senza esito, infine, le ricerche di Samira, la cagnolina della signora dispersa nel crollo.