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BARI | Vaccini ad amici e parenti, spuntano i primi 53 indagati nell’inchiesta sui “furbetti”: tolte dosi a chi ne aveva diritto

Spuntano i primi 53 indagati nell’ambito dell’inchiesta, aperta dalla Procura di Bari, sui cosiddetti “furbetti del vaccino”: persone vaccinate contro il Covid senza averne il diritto, in violazione del piano vaccinale ministeriale del 2 gennaio scorso.

Sono 27 i soggetti che ieri hanno ricevuto dai Carabinieri un avviso di garanzia, con invito a rendere interrogatorio. Tra questi ci sono anche alcuni medici che hanno effettuato le somministrazioni.

Altre 26 persone, alle quali non è stato notificato nessun avviso di garanzia, saranno comunque ascoltate dal pm Baldo Pisani nei prossimi giorni.  Nella lista figura anche l’imprenditore Domenico De Bartolomeo, ex presidente di Confindustria Puglia

Pesanti le ipotesi di reato avanzate dalla magistratura: false dichiarazioni sulle qualità personali, truffa, inosservanza dei provvedimenti dell’autorità, falso ideologico e falso in documenti informatici.

Le contestazioni della Procura del capoluogo fanno riferimento alle prime settimane della campagna vaccinale e nascono dagli approfondimenti effettuati dal Nucleo Ispettivo regionale oltre che dall’esame degli elenchi forniti dalle Asl: dai controlli sarebbe emerso che troppi vaccinati risultavano appartenere alla categoria degli operatori sanitari (i primi di diritto ad aver ricevuto la dose, assieme agli anziani ospiti delle RSA), mentre molti altri risultavano registrati senza nessuna indicazione circa la categoria di appartenenza. 

Secondo le informazioni raccolte dai militari del Nas, tra i “furbetti” coinvolti nella vicenda ci sarebbero diversi dipendenti di studi medici o impiegati di aziende che hanno rapporti professionali con gli ospedali, che sono stati vaccinati come se fossero operatori sanitari.

L’invito agli indagati di comparire davanti all’autorità giudiziaria ha lo scopo di accertare chi ha autorizzato queste somministrazioni anomale, togliendo di fatto la possibilità ad altri di ricevere la dose.

Le indagini dei Carabinieri intanto stanno andando avanti: i prossimi a finire sotto la lente d’ingrandimento potrebbero essere i “caregiver”, persone che assistono un familiare non autosufficiente, perché anziano o con gravi patologie. Molti di questi sono stati vaccinati, assieme ai loro congiunti, nel fine settimana di Pasqua. Il sospetto è che con la scusa del parente malato, intere famiglie siano state vaccinate senza averne il diritto.

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