Condannato a 8 anni di reclusione per aver violentato due volte una ragazza quando aveva solo 13 anni ma, essendo passato troppo tempo dai fatti, le accuse sono andate prescritte. Una storia drammatica cominciata diciassette anni fa. Era giugno 2008 quando il presunto orco, che all’epoca aveva 19 anni (oggi ne ha 36), costrinse la giovanissima vittima a subire un rapporto sessuale completo dopo averla chiusa a chiave nel locale di un amico, spogliata, immobilizzata sul letto, tappandole la bocca e minacciandola di morte se lo avesse raccontato. Il secondo episodio a marzo 2009, con la giovane trascinata in una casa, legata e violentata. La vittima ha denunciato cosa le era accaduto solo nel 2013 perché temeva ritorsioni nei suoi confronti. Negli anni successivi, prima che iniziasse il processo per violenza sessuale (approdato davanti ai giudici solo nel 2019), l’imputato è stato condannato anche per stalking nei confronti della stessa adolescente e sottoposto al divieto di avvicinamento. La condanna ad 8 anni di reclusione per violenza sessuale è arrivata circa tre anni fa in primo grado. Ma ora la Corte d’Appello di Bari ha stabilito il non doversi procedere perché le accuse sono ormai prescritte. Confermata solo la condanna a risarcire la vittima, costituita parte civile. Una storia drammatica in cui la giovane scoprì anche di essere incinta nei mesi successivi al primo episodio di violenza. Lei aveva lasciato casa sua, convinta dallo stesso ragazzo. Poi la decisione di abortire e tornare dai genitori. Ma lui avrebbe continuato a minacciarla inducendola così a non denunciare.
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