Un capannone trasformato in un deposito clandestino di pezzi di ricambio di auto rubate. È la scoperta fatta dalla Polizia di Stato, nel corso di un controllo effettuato nella zona industriale di Barletta. Due le persone denunciate alla Procura della Repubblica di Trani: si tratta di due 20enni di Cerignola, già noti alle Forze dell’Ordine.
Ad indirizzare i poliziotti verso il nascondiglio è stato il segnale GPS di un veicolo rubato nella vicina Corato. Seguendo le coordinate inviate dal sistema di geolocalizzazione, gli agenti del Commissariato di Barletta sono arrivati fino alla zona industriale, dove hanno notato una vettura sospetta con due giovani a bordo. Alla vista della pattuglia, i ragazzi hanno tentato la fuga, ma sono stati raggiunti e bloccati dopo un breve inseguimento.
Scattata la perquisizione del veicolo, i poliziotti hanno trovato un mazzo di chiavi all’interno di un borsello, del quale nessuno dei due 20enni ha saputo fornire spiegazioni credibili. Insospettiti, gli agenti hanno così proseguito le ricerche nella zona, provando ad aprire le porte di diversi capannoni, fino ad arrivare al deposito di pezzi di ricambio.
Al suo interno sono state rinvenute numerose componenti di auto, già smontate e catalogate, pronte per essere vendute sul mercato nero. Tutto il materiale recuperato nel corso dell’operazione ha permesso di risalire ad almeno 19 auto rubate nei mesi precedenti.
Per i due cerignolani è scattata la denuncia per ricettazione. Il giovane al volante della vettura è stato inoltre sanzionato per guida senza patente, mai conseguita, mentre il mezzo è stato sottoposto a sequestro.
Alla luce dei precedenti penali dei due 20enni, il Questore della BAT ha anche avviato la procedura per il Foglio di Via Obbligatorio, che impedirà loro di mettere piede a Barletta per i prossimi tre anni.



