Cronaca

Bimba di 3 anni investita in pieno centro da una bici elettrica ad Andria: «Controlli aumentati ma serve rispetto delle regole»

L’ultimo episodio in ordine di tempo risale a due giorni fa e poteva trasformarsi in una vera tragedia. Quello che però accade più o meno ogni giorno sull’intero territorio ed in particolare ad Andria: una bimba di soli 3 anni è stata investita nella centralissima piazza Vittorio Emanuele II, da tutti gli andriesi conosciuta come piazza Catuma, da una bici elettrica condotta da un uomo di circa 30 anni. Lo scontro, avvenuto attorno alle 21 e con tanta gente per strada, ha provocato una rovinosa caduta con un colpo al capo della piccola e la necessità di intervento di una equipe sanitaria del 118 per le cure mediche ed il successivo trasporto in ospedale. L’uomo alla guida della bici elettrica si è fermato. Presente sul posto anche la Polizia Locale di Andria che proprio in questi giorni ha intensificato particolarmente i controlli a ridosso e dentro il centro storico ma anche nella villa comunale e nelle zone pedonali della città. L’incidente però riporta dirompente l’attenzione verso l’uso di questi mezzi particolarmente indisciplinati e pericolosi per l’incolumità dei pedoni e di chi li guida.

Un problema a cui non sembra esserci una soluzione tampone visto che le azioni dissuasive come le sanzioni (limitate a causa di una legislazione ancora vecchia sul tema), non stanno fermando l’utilizzo pericoloso di questi mezzi. «La verità è che semplicemente in questa città i conducenti di questi mezzi dovrebbero rispettare le regole e i segnali sradali» ha spiegato in una nota l’assessore alla sicurezza Pasquale Colasuonno che ha ribadito come i controlli sono stati intensificati ma l’inciviltà, non solo dei giovanissimi, è qualcosa di difficile risoluzione. Resta la certezza che serve comunque un intervento governativo come più volte sostenuto anche dal Ministro Salvini che, nel nuovo codice della strada, ha più volte detto di voler introdurre targa, assicurazione e bollo per questi mezzi che per la loro conformazione e velocità sono davvero pericolosi. Ma al momento il nuovo codice della strada non è ancora stato approvato dal Governo.

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