Sarà effettuata nelle prossime ore a Bari la perizia sul cellulare di uno dei due armatori del Normandy, l’imbarcazione inabissatasi il 26 febbraio scorso a circa 3 miglia da Capoiale, non distante da Lesina, costata la vita al 58enne marinaio biscegliese Gianni Dell’Olio. Un investigatore nominato dalla Procura di Foggia, titolare dell’inchiesta, cercherà di estrapolare i dati riguardanti i contatti telefonici e gli ultimi messaggi nelle concitate ore del naufragio, per provare a comprendere la dinamica dell’incidente ed accertare eventuali responsabilità per l’accaduta. Intanto gli armatori del peschereccio, appartenente alla flottiglia di Termoli, come atto dovuto sono stati iscritti sul registro degli indagati per naufragio e omicidio colposo.
L’ipotesi principale relativa alla causa del decesso di Dell’Olio resta quella dell’annegamento, ma saranno i risultati dell’autopsia a confermarlo, non prima di 60 giorni. L’esame, disposto dal PM del capoluogo dauno Giovanni Perdonò, è stato effettuato venerdì scorso nell’obitorio dell’ospedale di Termoli.
Sabato, invece, le comunità di Termoli e di Bisceglie hanno rivolto l’ultimo saluto alla salma del comandante. In mattinata la marineria della località molisana ha reso omaggio a Dell’Olio: le sirene del porto hanno accompagnato il feretro per l’intero percorso, risuonando in un ideale abbraccio, forte e significativo, allo sfortunato marittimo. Il feretro è quindi stato trasferito a Bisceglie, dove nel primo pomeriggio si sono svolte le esequie nella chiesa di San Luigi in una cerimonia intima.