Fucili da guerra, pistole e armi bianche: in tutto più di 700 pezzi, una decina dei quali detenuti illegalmente. È un vero arsenale quello sequestrato dai Carabinieri del Nucleo Tutela del Patrimonio in casa di un uomo di 88 anni, residente a Bisceglie. Si tratta di Mauro Lanotte, ex ufficiale dell’Esercito in pensione, nonché suocero dell’ex gip del Tribunale di Bari Giuseppe De Benedictis, in carcere per detenzione illegale di armi.
La scoperta, secondo fonti investigative, non sarebbe ufficialmente collegata con la vicenda del giudice, ma proprio il legame di parentela tra l’anziano e De Benedictis richiede la massima cautela nella gestione di questa ulteriore indagine, i cui atti potrebbero essere trasmessi dalla Procura di Trani a quella di Lecce, titolare della prima inchiesta.
Il ritrovamento delle armi è avvenuto nel corso di un controllo di routine nell’abitazione dell’anziano, noto collezionista di armi che in passato ha anche gestito un’armeria a Molfetta. L’88enne, che vive con una badante, è stato denunciato per la detenzione illegale, essendo stati rinvenuti, nel corso della perquisizione domiciliare, anche alcuni fucili e pistole che non potevano essere detenuti da privati.
Gli approfondimenti dei militari adesso dovranno stabilire lo status di ogni singola arma trovata in casa e se l’arsenale sia in qualche modo riconducibile all’ex gip, come quello trovato nell’aprile scorso in una villa alla periferia di Andria, di proprietà dell’imprenditore Antonio Tannoia.
Il giudice si trova tuttora in carcere ed è al centro di due diverse inchieste: una proprio per la detenzione di armi e l’altra per corruzione. È accusato di aver ricevuto tangenti dall’avvocato barese Giancarlo Chiariello in cambio della scarcerazione di alcuni detenuti.
Alcuni giorni fa, il gip del Tribunale di Lecce, Giulia Proto, ha rifiutato la richiesta di arresti domiciliari avanzata dai legali di De Benedictis.