I carabinieri della Compagnia di Francavilla Fontana stanno indagando sull’esatta dinamica che ha portato alla morte del Brigadiere Capo Carlo Legrottaglie negli attimi concitati in cui il militare 60enne di Ostuni, assieme ad un collega, inseguiva in auto i due rapinatori tra Francavilla Fontana e Grottaglie. Legrottaglie è stato ucciso da colpi d’arma da fuoco che lo hanno raggiunto all’addome. A sparargli sarebbe stato Michele Mastropietro, 59enne di Carosino, il quale ha poi trovato la morte nello scontro a fuoco con la Polizia dopo che si era barricato in un casolare di campagna assieme al suo complice, Camillo Giannattasio, 57enne di San Giorgio Jonico. Quest’ultimo, dopo l’arresto, è indagato per concorso in omicidio dalla Procura di Brindisi, e per tentato omicidio e resistenza a pubblico ufficiale a Taranto. Nel frattempo è stata eseguita una tac cranica all’ospedale SS. Annunziata su Mastropietro per capire le cause della morte, e accertare se il proiettile fatale per il rapinatore 59enne sia stato sparato dai carabinieri o dalla polizia. Michele Mastropietro – con alle spalle numerosi precedenti in rapine – aveva scontato 9 anni di carcere per associazione a delinquere finalizzata alla tentata rapina, al porto illegale di armi, alla violenza privata e all’incendio, oltre a tutta una serie di reati minori. Le manette erano scattate dopo un assalto fallito a portavalori risalente a maggio del 2013 nel Tarantino. Faceva parte di un gruppo ben organizzato e armato. Possedeva un’autodemolizione.
L’altro rapinatore, Camillo Giannattasio, originario di Carosino ma residente a San Giorgio Jonico, è un commerciante titolare di una ferramenta. Una persona all’apparenza mite, incensurato, ma nella sua ferramenta – a seguito di una perquisizione – sono state scoperte due pistole ed un fucile. Armi forse utilizzate in altri colpi. Il suo nome comparve nelle carte d’inchiesta dopo l’assalto fallito al portavalori del 2013, lo stesso che portò all’arrestato di Mastropietro. La sua posizione venne però archiviata. Per gli inquirenti potrebbe invece aver avuto un ruolo più centrale nelle operazioni della banda. Ieri mattina l’ultimo colpo ad un distributore di benzina, poi l’inseguimento con la gazzella dei carabinieri con a bordo Legrottaglie, prima del tragico epilogo.



