Quattro attentati subiti nell’arco di un anno, di cui due nel giro di pochi giorni. È il drammatico record registrato, suo malgrado, dall’azienda “Natura Dauna”, cooperativa agricola di Carapelle, in provincia di Foggia, finita ancora una volta nel mirino della criminalità. L’ultimo episodio è avvenuto nella tarda serata di ieri, quando un incendio, di natura certamente dolosa, ha distrutto circa 3mila cassette di plastica utilizzate per la raccolta di ortaggi, di proprietà della ditta.
A dare l’allarme è stato il custode, una volta accortosi della densa nuvola di fumo che proveniva dal piazzale dell’azienda. Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco che, nel giro di un’ora, sono riusciti a domare le fiamme. Assieme a loro, agli agenti della Polizia di Stato, che hanno avviato le indagini sull’accaduto.
Acquisiti i filmati registrati dalle telecamere di sicurezza, che potrebbero aver inquadrato la zona dell’innesco, immortalando i responsabili del rogo.
Quasi certamente un atto intimidatorio, purtroppo neanche isolato. Solo quattro giorni fa, il 2 aprile, un ordigno artigianale venne fatto esplodere, durante la notte, davanti al gabbiotto d’ingresso della cooperativa. Episodio non molto diverso da quello avvenuto il 10 maggio 2020, quando una bomba carta danneggiò l’auto della moglie dell’imprenditore Matteo Sgarro, titolare dell’azienda agricola, parcheggiata sotto la sua abitazione, in via Enrico Berlinguer. Poche settimane prima, il 29 aprile 2020, un altro incendio, anche in questo caso certamente di natura dolosa, mandò il fumo oltre 4mila cassette per la raccolta di frutta e verdura. I responsabili non sono mai stati identificati.
Il prefetto di Foggia, Raffaele Grassi, informato dei fatti dal sindaco di Carapelle, Umberto Di Michele, ha convocato per la giornata di giovedì un vertice sulla sicurezza per approfondire la vicenda “Natura Dauna”.