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Cronaca

Caso Cilli, giudizio immediato per i due imputati accusati di omicidio e soppressione di cadavere del giovane barlettano

È stata fissata al 18 novembre la data di inizio del processo per l’omicidio di Michele Cilli, il 24enne di Barletta di cui si sono perse definitivamente le tracce nel gennaio scorso.

Il gip del Tribunale di Trani, Lucia Anna Altamura, accogliendo la richiesta del pubblico ministero Giuseppe Francesco Aiello, ha infatti emesso un decreto di giudizio immediato a carico dei due indagati per la morte e la soppressione del cadavere del giovane barlettano.

Si tratta del 34enne Dario Sarcina, ritenuto dagli inquirenti l’esecutore materiale dell’omicidio, e del 34enne Cosimo Damiano Borraccino che, secondo l’accusa, avrebbe aiutato l’assassino a sbarazzarsi del corpo della vittima.

A fronte della decisione del giudice, i loro avvocati difensori avranno adesso 15 giorni di tempo per chiedere eventualmente riti alternativi.

Di Michele Cilli non si hanno più notizie dalla notte tra il 15 ed il 16 gennaio. Il ragazzo aveva trascorso la serata in compagnia della sua fidanzata e di alcuni amici in un locale nei pressi del Castello Svevo di Barletta.

Passata la mezzanotte, il 24enne venne visto allontanarsi a bordo di un’auto guidata da Dario Sarcina, una Golf nera, e da quel momento di lui si perse ogni traccia. A nulla sono mai valse le ricerche del giovane, scattate dopo la denuncia di scomparsa dei genitori ed estese su una vasta area del territorio barlettano.

Dopo oltre due mesi di indagini, gli agenti della Questura di Andria arrestarono i due presunti responsabili del delitto, lo stesso Sarcina e Borraccino. Anche grazie all’ausilio di alcune telecamere di sicurezza, gli inquirenti ricostruirono il tragitto della vettura sulla quale era salito Cilli. L’auto venne ripresa mentre entrava all’interno di un garage di un complesso condominiale di Barletta, dove è rimasta per circa mezz’ora. Poi è ripartita dal garage con a bordo il solo Sarcina. In quei frangenti sarebbe entrato in azione Borraccino. Sarebbe lui, secondo l’accusa, l’uomo che le telecamere hanno immortalato mentre entrava nel complesso residenziale per poi allontanarsi correndo, poco dopo. Lo stesso è stato ripreso mentre lasciava la sua abitazione a bordo di un’auto, e poi in una stazione di servizio, dove ha riempito una tanica di benzina, utilizzata presumibilmente per distruggere il corpo della vittima.

Movente dell’omicidio, in base a quanto sostenuto dagli inquirenti, alcuni vecchi dissapori esistenti tra Cilli e Sarcina. Quest’ultimo, in un’occasione, avrebbe anche minacciato di morte il 24enne, per poi portare a compimento, secondo l’ipotesi accusatoria, il suo sanguinoso piano.

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