E’ terminata dopo quasi quattro anni la latitanza di Olinto Bonalumi, ribattezzato il “Lupin” di Foggia per la sua spiccata capacità nei furti milionari ai caveau degli istituti bancari. Bonalumi è stato catturato nel pomeriggio di ieri a Roma, in viale Europa, zona Eur, dagli uomini del Sisco di Bari e della Squadra Mobile di Foggia, supportati dallo Sco e dalla Squadra Mobile di Roma. Ha parlato di segnale forte e chiaro dello Stato il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, a capo del ministero che nel 2022 inserì il nome di Bonalumi tra i ricercati più pericolosi d’Italia. Il sessantaquattrenne foggiano deve scontare 13 anni, 4 mesi e 11 giorni di carcere per i reati di concussione, accesso abusivo a sistemi informatici, intercettazione fraudolenta di conversazione, furto e rapina. La condanna a 13 anni di carcere arrivò nel processo Goldfinger relativo al clamoroso furto di danaro e preziosi per un valore complessivo di 15 milioni di euro compiuto a marzo del 2012 al caveau del Banco di Napoli di Foggia: in quell’occasione furono svaligiate 150 cassette di sicurezza. Un lungo percorso criminale, quello di Bonalumi, ed una lunga serie di colpi milionari. Arrestato già nei primi anni ottanta per un colpo in una gioielleria di Lecce. Il suo nome comparve anche tra i 12 accusati di un furto di imbarcazioni di lusso nel 2013, a Genova, nel tentato furto ad una gioielleria del centro commerciale di Foggia, in un altro colpo milionario messo a segno sempre a Foggia, al Villaggio Artigiani e nell’organizzazione di un altro clamoroso colpo al caveau della Banca d’Italia di Ancona, che avrebbe fruttato 200 milioni di euro. In quell’occasione, però, il Lupin foggiano fu arrestato a Fermo prima dell’esecuzione del furto. Nelle ultime ore i poliziotti hanno stoppato la sua lunga latitanza. E forse scritto la parola fine alla sua carriera criminale.
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